"Juniper & Thorn" di Ava Reid | Recensione di un flop un po' dark

Buonasera divora libri! Eccomi tornata dopo la pausa di settembre. Purtroppo non sono riuscita a scrivere prima sul blog perché ho dovuto riprendere il ritmo con le lezioni all'università. Oggi sono qui a parlarvi di Juniper & Thorn di Ava Reid edito in Italia da Ne/on Edizioni. Prima di tutto ringrazio la casa editrice per aver accettato la mia richiesta su NetGalley!

Juniper & Thorn. Ginepro e Spina di Ava Reid edito Ne/oN edizioni
Marlinchen e le sue sorelle sono le ultime vere streghe di Oblya, una città in cui la magia sta lasciando posto all’industria. Considerate poco più che un’attrazione per turisti, trascorrono le giornate curando clienti con rimedi arcaici e incantesimi nostalgici, mentre tentano di ammansire il padre, uno stregone tirannico e xenofobo, che tiene le figlie rinchiuse nella casa fatiscente. Di notte, però, riescono a sfuggire alla casa e al padre per godersi i palpiti della città, in particolare il teatro del balletto di nuova apertura, dove Marlinchen incontra un ballerino che le catturerà il cuore. Ma man a mano che i loro incontri notturni si fanno più intesi e frequenti, la minaccia dell’ira del padre si fa più incombente. E mentre la città prospera, un mostro si cela nel suo ventre, nato dall’intolleranza e dal risentimento, soffuso del potere di un mondo antico.

Ammetto che ho richiesto il libro perché attratta dalla trama e dall'autrice che sui social ha raggiunto una certa fama. Purtroppo non è stato l'approccio giusto.

Juniper & Thorn è una fiaba oscura. Vi sono molti elementi che si potrebbero definire dark, come l'ambientazione, i personaggi, le situazioni descritte: Marlinchen e le sue sorelle sono streghe, come anche il loro padre, grande stregone di un tempo; nella città avvengono strani accadimenti il cui responsabile è probabilmente un mostro, in più si percepisce un costante clima di perversione e angoscia.

Inizialmente la storia mi ha abbastanza appassionato, ma andando avanti ho sempre sperato che prendesse una direzione diversa. Non è un romanzo estremamente dinamico, ci sono molte situazioni statiche, flashback abbastanza lunghi accompagnati da altrettante descrizioni, stesse dinamiche nelle interazioni dei personaggi. Di conseguenza, ho avuto la percezione che l'autrice abbia puntato tutto sui personaggi. All'inizio Marlinchen mi ha catturata, ma credevo in una più importante crescita del personaggio. Non che non ci sia stato uno sviluppo considerevole, anzi, ma non mi è piaciuto come l'autrice a lungo andare ha impostato il personaggio (fatto del tutto soggettivo).

Marlinchen è una ragazza pacata, obbediente, non estremamente intelligente e anche molto arrendevole e poco coraggiosa. Insomma non è esattamente il mio modello di personaggio preferito. Con lo svolgersi della trama mi aspettavo una sua sorta di ribellione o parziale sconvolgimento, che però non ci è stato. Non voglio andare oltre per non spoilerare troppo, fatto sta che Marlinchen nel romanzo è sempre succube di qualcuno, e quella che si potrebbe definire "vittoria" finale, per me non è stato esattamente un momento di rivalsa (ripeto che è assolutamente soggettivo).

Per quanto riguarda gli altri personaggi, come le sorelle, il padre o il famoso ballerino, li ho trovati tutti personaggi molto piatti: vengono presentati in un certo modo all'inizio e rimangono tali per tutto il romanzo. Il loro modo di comportarsi, di parlare, di relazionarsi tra loro è sempre lo stesso. Molto spesso sembrava di leggere la stessa scena infinite volte.

L'altro aspetto che non ho apprezzato è stata la permanente atmosfera di angoscia che si respira attraverso tutto il libro, in altre parole, sembra non ci sia mai speranza. Anche quando si ha la percezione di qualcosa di buono per i personaggi, comunque non viene affrontata con positività. Questa angoscia perenne mi ha un po' demoralizzata e mi provocava un po' di tristezza nella lettura. Anche se i personaggi o gli aspetti dark mi fossero piaciuti, a causa di ciò non sarebbe un romanzo che rileggerei.

Un punto favore lo ha il grandissimo colpo di scena (perchè in un mare di staticità qualcosa doveva pur succedere) che mi ha piacevolmente colpita e coinvolta.

Insomma, non è stato esattamente un romanzo che mi ha colpito, ma non lo butterei nemmeno nel cestino. A mio parere, sotto qualche aspetto è un libro valido, semplicemente non fa per me. Forse sono una persona troppo positiva!

⭐⭐.5

A presto,

Claudia



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