Buongiorno Divora Libri! Oggi vi porto una recensione da me tanto attesa. Sto parlando di uno dei libri più belli letti nel 2024, ovvero L'arte della gioia di Goliarda Sapienza edito Einaudi.
Modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune. Una donna siciliana in cui si fondono carnalità e intelletto. Modesta nasce in una casa povera ma fin dall'inizio è consapevole di essere destinata a una vita che va oltre i confini del suo villaggio. Ancora ragazzina è mandata in un convento e successivamente in una casa di nobili dove, grazie al suo talento e alla sua intelligenza, riesce a convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio di convenienza. Tutto ciò senza smettere di sedurre uomini e donne di ogni tipo. Amica generosa, madre affettuosa, amante sensuale: Modesta è una donna capace di scombinare ogni regola del gioco pur di godere del vero piacere, sfidando la cultura patriarcale, fascista, mafiosa e oppressiva in cui vive.L'arte della gioia è stata una lettura lunga e molto riflessiva. Come scritto sopra, il romanzo segue le vicende di Modesta, una bambina (poi ragazza e donna) siciliana nata in una famiglia povera. In seguito a uno spiacevole evento viene portata in un convento dove inizia la sua crescita intellettuale e sociale. Fin da piccola Modesta era consapevole del piacere sessuale ed era il suo unico espediente per fuggire dalla realtà, ma quando arriva in convento conosce un nuovo modo di affrontarla: inizia a leggere libri scoprendo il piacere intellettuale. La storia di Modesta continua e non ho intenzione di farvi spoiler, ma sappiate che la crescita della protagonista sarà strabiliante. Si avvicinerà al mondo della politica, conoscerà il socialismo e il femminismo. Sarà sempre circondata da persone che le vogliono bene ma che spesso le mostrano le contraddizioni della vita. La Modesta donna è una consapevole adulta, felice di chi è diventata, che non si abbatte davanti alle difficoltà e le affronta a testa alta. Una donna che sa cosa vuole, determinata e con uno spirito critico senza eguali. La donna che Modesta diventa è divisa da un abisso dalla piccola bambina analfabeta dell'inizio del romanzo.
Due aspetti vorrei sottolineare di questo racconto di vita proposto da Goliarda Sapienza: la gioia, ripresa anche nel titolo, e la libertà.
Più volte mi sono chiesta come la gioia potesse far parte di questo romanzo, fin quando non è stato abbastanza palese. I primordi della vita di Modesta non sono propriamente caratterizzati dalla gioia, fino a che non ha scoperto i libri e in generale la conoscenza in senso proprio e persone che ha iniziato ad amare e che l'hanno amata. Non a caso, amore, gioia e libertà sono strettamente correlati. La gioia che si prova nella relazione con una persona e la libertà che scaturisce da questo amore. Prima la sua migliore amica, se così può essere definita, poi il suo primo amante e padre di suo figlio, e così via. Un via vai di persone che hanno composto i pezzetti della sua vita e delle sue relazioni. Una gioia che talvolta può sembrare momentanea, ma col senno di poi, con i ricordi creati, è duratura e crea quiete e pace.
Nello specifico, Modesta è una donna che non si è mai arresa, soprattutto al suo destino di donna per come definito dalla società. Non ha mai voluto essere intrappolata in un ruolo e ha cercato di prendere quanto più possibile ciò che la vita le ha offerto, altrimenti lo conquistava. La libertà di Modesta è una libertà di pensare fuori degli schemi, di non essere intrappolata in una scatola sociale ben definita. E direi decisamente che ci è riuscita. A partire dai suoi amanti o relazioni stabili, Modesta è una donna senza confini che racconta al lettore i suo amori sia con donne che con uomini. Si è circondata di una famiglia che oggi definiremmo non tradizionale dove l'unica regola vigente è l'amore. Ha cresciuto figli che non sono suoi amandoli lo stesso, creando un regno privato dove le costrizioni sociali non potevano entrare.
L'altra parte fondamentale della vita e anche carattere della protagonista è il forte spirito critico. Come ho scritto sopra, Modesta scopre l'amore per la politica e in particolare il socialismo, ma non abbocca all'amo. Una volta conosciuti i punti deboli del movimento, non è stata in silenzio difronte alle ipocrisie e ambiguità, tirandosi fuori quando l'ambiente diventava scomodo, perché alla fine non molto diverso dal mondo di fuori.
Partendo dal presupposto che il romanzo è narrato in prima persona, ho apprezzato la presenza di momenti non narrati. Mi spiego meglio. Il romanzo è diviso in parti e ognuna di queste si concentra su diversi periodi della vita di Modesta, evidenziando i momenti salienti. Molto spesso vi sono delle parti che vengono riassunte e non dette, rendendo il romanzo molto scorrevole, ma questo delinea anche un certo limite tra la protagonista e il lettore.
Insomma, non se avete compreso, ma L'arte della gioia è rientrato senza esitazione nell'olimpo dei miei libri preferiti. La storia di Modesta mi ha colpito e affondata lasciandomi senza fiato e desiderosa di essere lì con lei. Leggerò sicuramente altro dell'autrice.
"[...] dovevo studiare per conto mio. Io povera sono, vero Mimmo? Povera, e devo farmi forte col leggere e studiare, cercando in me e negli altri la chiave per non soccombere. Ce ne erano stati tanti che, nati poveri, si erano salvati con l'ingegno e la forza che dà il sapere... Lì, davanti a me, in file nell'immensa libreria, mostravano il loro nome luccicante sul dorso bruno e oro di quei volumi."
⭐⭐⭐⭐⭐
A presto,
Claudia