Salve Divora Libri! Ecco a voi la recensione di Fiabe Norvegesi curato da Bruno Berni edito Iperborea! Avete letto questo stupenda raccolta di racconti?
Titolo: Fiabe Norvegesi
Casa Editrice: Iperborea
Prezzo: €16.00
Spazi deserti, montagne sopra e sotto il suolo terrestre, foreste di betulle e boschi di rame, d'argento o d'oro, un mare che dalla Scandinavia può portare fino all'Arabia, perfino l'inferno con i suoi diavoli: questi i paesaggi delle Fiabe norvegesi, «le migliori che esistono», come disse Jacob Grimm. Protagonista assoluto è il riscatto dei fratelli più piccoli e di chi è da tutti considerato inferiore: che siano figli di mendicanti o di re, sono sempre loro, in barba ai più esperti, a superare prove e avversità per raddrizzare lo storto e avere la meglio, finendo sposati con la ragazza più bella. Contro giganti cattivi, troll policefali, draghi delle voragini, e contro le aspettative e lo scherno dei più grandi, il Ceneraccio della tradizione fiabesca del Nord, nelle sue molte varianti, si guadagna col suo buon cuore l'aiuto di lupi, cavalli, aquile e salmoni parlanti, e grazie all'audacia, all'ingegno e alla curiosità si impossessa di spade invincibili, rose selvatiche che diventano boschi, gocce d'acqua che si allargano in laghi. Attinte al patrimonio folklorico norvegese trascritto e raccolto per la prima volta da Asbjørnsen e Moe nell'Ottocento dopo essere stato tramandato di bocca in bocca per tempi immemorabili, queste fiabe intessono trame e atmosfere a noi nuove con personaggi e motivi che ci sono familiari, come la scarpetta di Cenerentola o gli stivali delle sette leghe, incantandoci con la loro ricchezza narrativa e avvicinandoci con il loro stile scarno alla freschezza della lingua del popolo.
Sono sempre stata attratta dalle fiabe, quindi ero curiosa di leggere fiabe sconosciute, al di là di quelle già conosciute e portate in scena dalla Disney; per questo ho deciso di approfittare di queste bellissime raccolte edite Iperborea e curate da Bruno Berni.
Fiabe Norvegesi è una raccolta di fiabe prese da Peter Christian Asbjørnsen e Jorgen Moe, che illustrano al lettore la cultura popolare e folkloristica norvegese, offrendo anche degli spunti di riflessione riguardo questa poco conosciuta cultura. Ho trovato particolarmente interessante i motivi ricorrenti delle fiabe: la principessa che deve essere salvata dal bel principe o da un ragazzo messo alla prova, i troll da sconfiggere, la magia e la simbologia.
In tutto si contano dodici fiabe: Il gigante che aveva nascosto il suo cuore, Il ragazzo che andò dal vento del Nord a farsi restituire la farina, Il figlio della vedeva, Le tre principesse nella montagna azzurra, Il castello di Soria Moira, Il macinino che macina in fondo al mare, Il ragazzo che si trasformò in leone, in falco e in formica, L'uccello Dam, La cintura azzurra, Kari Vestedilegno, Per, il ricco commerciante, Va sempre bene a quelli che piacciono alle donne. Le mie preferite sono state Il macinino che macina in fondo al mare e Kari Vestedilegno, perchè le ho trovate più semplici e diverse dalle altre (niente troll o principesse in difficoltà). Tutte però sono permeate da un'atmosfera magica e sognante tipica di qualunque fiaba, e capace di trasportare il lettore in luoghi lontani.
Ovviamente il linguaggio utilizzato è molto semplice e nel complesso le fiabe sono molto scorrevoli e si leggono velocemente; sono molto chiare e rendono bene l'idea della morale che si cela dietro di esse. Non sono molto lontane dalle favole o fiabe che tutti noi consociamo, piuttosto trovo differenti i personaggi e le vicende che vengono raccontate. In un certo senso si potrebbe dire che si ritrova l'atmosfera del Nord Europa.
Personalmente, vi consiglio questa raccolta se vi piace leggere le fiabe o se volete anche solo conoscere la cultura di un paese vicino al nostro di cui a scuola si studia molto poco!
"Quando il capitano si fu caricato il macinino sulla schiena, non rimase lì troppo per paura che l'uomo cambiasse idea, e non ebbe proprio il tempo di chiedere come si faceva a fermarlo. Corse giù alla nave il più presto che poteva e, quando fu al largo davanti al suo macinino, disse: "Macina sale, presto e bene!" E il macinino cominciò a macinare tanto sale da farlo schizzare da tutte le parti. Quando la nave ne fu piena voleva fermarlo, ma per quanto facesse e armeggiasse, il macinino macinava come prima e il mucchio di sale, aumentando sempre più, mandò a picco la nave. E ancora oggi il macinino è là sul fondo del mare a macinare, ed è per questo che il mare è salato."
⭐⭐⭐⭐
A presto,
Claudia
Come ti avevo detto già quando avevi detto di aver acquistato questo libro, è un genere che a me intriga molto, sia perché le fiabe hanno sempre il loro fascino (sono dei classici, alla fine!) sia perché raccontano tanto di un popolo, una cultura... A me, se devo essere sincera, attira molto “Il ragazzo che andò dal vento del Nord a farsi restituire la farina”, il titolo è troppo strambo ahhaah
RispondiEliminaSì, anche quella fiaba è molto bella! Anche io sono attratta dalla fiabe e concordo con te! Non vedo l'ora di recuperare le altre!
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