m_ERCOLE_dì #3 - La seconda fatica di Ercole: uccidere l'idra di Lerna

Buongiorno lettori! Benvenuti al terzo appuntamento di m_ERCOLE_dì! Oggi parliamo della seconda fatica di Ercole: uccidere l'idra di Lerna.


La seconda fatica che Euristeo impose ad Ercole fu di uccidere l’idra di Lerna. L’idra era un mostro nato e cresciuto a Lerna, una palude pestifera a sud di Argo nascosta dalle canne e dagli acquitrini. L'aria di questa palude uccideva tutti gli uccelli in volo, e la causa di questa aria era l'idra stessa.
La creatura aveva un corpo immenso ricoperto di squame e possedeva nove teste: otto erano mortali, ma quella di mezzo era immortale.
L'idra di LernaL’idra si aggirava per le pianure che circondavano la palude di Lerna, massacrando gli animali e gli uomini che incontrava lungo la sua strada e devastando la regione.

Ercole partì subito sul suo carro, guidato dal suo fedele compagno Iolao; in breve tempo raggiunse Lerna e lì trovò l’idra che riposava su una collinetta, poco distante dalle sorgenti di Amimone, in cui aveva la sua tana.
Per snidarla e attirare la sua attenzione, Ercole cominciò a colpirla con delle frecce infuocate: l’idra, sibilando, si lanciò contro di lui. Una delle teste dell’idra si avvolse intorno ai suoi piedi, mentre Ercole colpiva le teste con la sua clava. Ma ad ogni colpo, una testa si frantumava e al suo posto ne crescevano due nuove.
m_ERCOLE_dì #3 - La seconda fatica di Ercole, uccidere l'idra di Lerna
In soccorso dell'idra venne un gigantesco granchio uscito dalle sorgenti che con le sue chele pizzicò Ercole; in suo aiuto giunse Iolao, che uccise il granchio e gli portò una torcia infuocata. Così, Ercole, dopo aver colpito una testa con la clava, la bruciava nel fuoco e in questo modo le impediva di ricrescere. Quando rimase solo la testa immortale, l’eroe la tagliò con la sua spada corta e la seppellì sotto due metri di terra. Poi, nel punto in cui l’aveva seppellita, ai margini della strada, pose un enorme macigno. In questo modo, nessuno sarebbe riuscito a recuperarla.
Per prova dell'impresa compiuta, Ercole prese le sue frecce e le bagnò nella bile avvelenata che fuoriusciva dal cadavere dell’idra per poi portarle al re Euristeo.
Tuttavia il re, poiché l’eroe era stato aiutato da Iolao, si rifiutò di conteggiare tra le dodici fatiche l’uccisione dell’idra e decise che ne avrebbe dovuta aggiungere un’altra.

Spero vi sia piaciuto!

A mercoledì prossimo,
Claudia


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