L'ORSO E L'USIGNOLO - Katherine Arden RECENSIONE

Questi ultimi mesi del 2019 sono pieni di nuove uscite; solo per dirne una, tra qualche giorno sarà pubblicata la serie Nevernight per la Mondadori, precisamente il 3 settembre. Ebbene tra queste c'è La ragazza nella torre, secondo volume della serie Winternight di Katherine Arden edita Fanucci Editore iniziata con L'orso e l'usignolo, di cui vi porto la recensione!


Titolo: L'orso e l'usignolo
Autore: Katherine Arden
Casa Editrice: Fanucci Editore
Prezzo: 18€
L'ORSO E L'USIGNOLO - Katherine Arden RECENSIONEIn uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l'inverno dura la maggior parte dell'anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolia e Alesa tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell'inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. Vasilisa, infatti, non è una bambina come le altre, può "vedere" e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell'intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. Vasilisa è l'unica che può salvare il villaggio dal male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l'Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini.
Come si può ben capire dalla trama, L'orso e l'usignolo è un fantasy ambientato in Russia all'incirca nel Medioevo, come fanno capire alcune note al testo. Non avendo letto nessun libro ambientato in Russia, non sapevo minimamente cosa aspettarmi. Infatti per abituarmi allo stile della Arden mi ci sono volute all'incirca trenta pagine, dopo le quali è stato molto più facile andare avanti, entrando anche nel vivo della storia.

Tutto il romanzo è incentrato su una ragazza di nome Vasilisa che, grazie a dei poteri magici, può vedere e comunicare con gli spiriti del folklore russo,ovvero i protettori della casa, delle stalle, del cortile, del lago e in generale della natura. Diciamo i Lari e Penati dei russi.
Non tutti possono vederli, eccetto Vasilisa e la sua matrigna, la quale è stata sempre spaventata da questa sua capacità, tanto da pensare fosse pazza e rinnegare completamente quelle creature, rifugiandosi nella religione.
I Chyerti (il nome russo dei piccoli spiriti) rappresentano un aiuto per Vasja nei momenti di difficoltà, e allo stesso tempo un mezzo per essere completamente se stessa. Vasilisa infatti non riesce ad entrare in sintonia con la società, tant'è che viene definita strega.

L'atmosfera che si percepisce durante la lettura del romanzo è di perenne oscurità e buio, dovuta sia all'ambientazione russa in cui prevale la stagione fredda, ma anche agli stessi personaggi e alle loro vite.

Lo stile di Katherine Arden può essere definito come una poesia oscura: l'autrice si avvale di aggettivi, o in generale di parole, che contribuiscono alla formazione della atmosfera oscura che caratterizza il romanzo. Infatti, il lettore viene avvolto da un'atmosfera oscura e buia, dovuta sia all'ambientazione russa in cui prevale la stagione fredda, ma anche agli stessi personaggi e alle loro vite.
Inoltre essendo ambientato in Russia, non possono mancare dei termini specifici per indicare un indumento o un luogo, e questo arricchisce e rende veritiera la narrazione.
Il tutto è fluido e scorrevole e la Arden spiega questo mondo un passo alla volta, né troppo lentamente né troppo velocemente, e alla fine il lettore diventa partecipe delle avventure dei personaggi come fossero suoi amici.

Personalmente, mi sono avvicinata a L'orso e l'usignolo sulla difensiva, e a mio avviso lo stesso fa l'autrice con i suoi personaggi. Ovvero a poco a poco i personaggi si mostrano e il lettore impara a conoscerli.
Era da tanto che una protagonista come Vasja mi stesse a cuore, perché prima di tutto è una ragazza che vuole decidere lei stessa il suo futuro e vuole rompere gli schemi della società secondo i quali una ragazza o si sposa o va in convento. Infatti  mi stupisce molto il fatto che non abbia preso esempio dalla sorella maggiore sposata.

Gli altri personaggi, invece, rispecchiano sia gli usi e costumi del tempo che il pensiero della società (vedasi il padre e il fratello Kolja), mentre poi ci sono gli spiriti della natura e della casa, tutti diversi tra loro sia per forma che per carattere.

Se non si è capito, questo romanzo mi è piaciuto veramente tanto, quindi ve lo consiglio assolutamente!
Non esiste nessun Domovoj? Ma certo che esiste. Lo vedevano ogni giorno. Era proprio lì.
Ma gli altri lo vedevano? Non riusciva a ricordare nessun altro, eccetto lei, che parlasse con quella creatura. [...]
Il tanto pensare le fece venire il mal di testa. Se il Domovoj non era reale, gli altri allora? il Vodjanoj nel fiume, l'uomo ramoscello tra gli alberi? La Rusalka, il Polevik, il Dvornik? Li avevi immaginati tutti? Era impazzita lei?
A presto,
Claudia 











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