"Solaris" di Stanislaw Lem | Recensione di fantascienza filosofica

 Buongiorno divora libri! Con il gruppo di lettura Mondi tra le righe di Crocevia dei mondi (li trovate su Instagram) il mese scorso abbiamo letto Solaris di Stanislaw Lem edito Sellerio Editore, un libro davvero intrigante che pone uno sguardo sull'essere umano.

Solaris di Stanislaw Lem edito Sellerio Editore
Kevin è un ricercatore per la missione Solaris, un pianeta lontano dalla Terra che non le somiglia affatto. La Terra è popolata da essere viventi, fatta di terra e oceani. Solaris invece è un pianeta popolato da questa massa informe, che gli scienziati hanno chiamato Oceano, mai vista da nessuno prima d'ora. Per anni si è cercato di studiare i suoi comportamenti e farli assomigliare a quelli umani, ma nessuno ci è mai riuscito.

Kevin arriva per l'ennesima volta sulla stazione spaziale che orbita intorno a Solaris, ma inizia a notare comportamenti strani e imprevedibili da parte dei colleghi. Cosa sta succedendo sulla stazione? Kevin sembra l'unico lucido che potrebbe essere in grado di capirlo.

Solaris non è un semplice romanzo di fantascienza, nonostante sia impostato in questa maniera. Attraverso la finzione (il pianeta strano e mai visto prima, teorie scientifiche ecc), l'autore avvia anche il lato filosofico del romanzo. Mostra come gli umani cerchino di ritrovarsi in questo pianeta, di renderlo umano come loro. Questa spinta colonizzatrice da parte dell'essere umano, che cerca in tutti i modi di rendere qualcos'altro suo e di rivedersi in questo. Invece Solaris esiste indipendentemente dall'umanità che lo ha scoperto. L'essere umano cerca qualcosa di buono per lui nello spazio, invece Solaris mostra la cattiveria, cosa non è buono, tutti i punti più oscuri. Gli scienziati cercavano qualcosa che gli dicesse "bravi siete arrivati fin qui", ma hanno trovato uno specchio che riflette solamente il marcio. Ho apprezzato questi parallelismi (sottolineanti anche una certa critica al mondo scientifico) perché hanno reso il romanzo riflessivo e interessante. 

Per quanto riguarda la trama in senso stretto, vi è un velo di suspense che permea i primi capitoli, prima di giungere al climax degli eventi e capire esattamente cosa sta succedendo. I personaggi non sono estremamente caratterizzati, ci viene riferito tutto ciò che è utile per lo sviluppo del romanzo: qualche evento del loro passato, note caratteriali sufficienti. Effettivamente l'unico personaggio con cui si può familiarizzare è il protagonista Kevin, gli altri sono come degli spettatori.

Lo stile di Stanislaw Lem è preciso e pulito e rende il romanzo scorrevolissimo, a meno delle parti più descrittive. Tutto ciò che riguarda Solaris, le ricerche condotte, cosa si sa del pianeta, come è stato scoperto, viene raccontato in lunghissime descrizioni, anche per decine di pagine, e ammetto che sono state queste parti a rallentarmi e farmi perdere la concentrazione.

Per riassumere, Solaris è un buon romanzo di fantascienza misto a filosofia, ottimo per chi si approccia alla fantascienza russa per la prima volta, ma non lo consiglio a chi non ha già letto qualcosa di fantascienza e a chi non piacciono trattazioni molto lunghe.

⭐⭐⭐

A presto,


Claudia

1 commento:

  1. Ero indecisa se leggerlo (la copia di mio padre mi guarda dalla libreria da anni) ma penso d'aver capito che al momento non fa per me. Vedremo in futuro!

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