Quest'anno la casa editrice Mondadori sta annunciando, tramite anche la collana Oscar Vault, tante nuove uscite che stanno facendo diventare la nostra wish list lunga almeno quanto la circonferenza terrestre!Una saga tradotta quest'anno dalla Mondadori è La corte di rose e spine di Sarah J. Maas, la famosa scrittrice della saga de Il trono di Ghiaccio, il cui primo volume è proprio La corte di rose e spine.
Titolo: La corte di rose e spine
Autore: Sarah J. Maas
Casa Editrice: Mondadori
Prezzo: 16.90€
Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso un lupo spaventoso, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiedere conto di ciò che ha appena fatto. L'animale ucciso infatti non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge "ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita". Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale Feyre inizierà a provare una passione dirompente.Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà difronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...Ho conosciuto La corte di rose e spine quando è stato pubblicato per la prima volta in inglese, ma poi con il tempo l'ho perso di vista e non mi sono interessata alla sua pubblicazione in italiano. Quando la Mondadori ha annunciato la sua uscita sono stata abbastanza contenta, perché abbiamo l'occasione di leggere uno dei romanzi di una delle scrittrici fantasy più acclamate di sempre: Sarah J. Maas. Non ho letto Il trono di ghiaccio (spero di farlo), di conseguenza è stato il mio primo approccio all'autrice.
Come si evince dalla trama, il pianeta Terra è diviso tra umani e Fae, esseri fatati e magici che in precedenza governavano su tutto, ma ora, in seguito a una rivolta da parte degli esseri umani, hanno a disposizione solamente la parte settentrionale del pianeta, divisa da un Muro da quella meridionale, occupata dagli umani.
Feyre vive in un villaggio a soli due giorni dal Muro e deve procurarsi il cibo andando a caccia. Ma un giorno uccide un Fae ed è costretta a vivere, per il resto della sua vita, nel loro mondo.
Il romanzo si può definire un retelling della favola de La Bella e la Bestia, anche se i personaggi sono totalmente differenti, come anche gli sviluppi della storia.
Si può ben capire che il mondo Fae è abbastanza complesso: sono totalmente diversi dagli umani e non hanno le loro stesse usanze, anche se una volta vivevano negli stessi territori, però, da parte dell'autrice, non c'è una vera e propria descrizione dettagliata di questo mondo, bensì il lettore scopre tutti i particolari insieme a Feyre con lo scorrimento della narrazione e l'evolvere delle vicende.
A mio avviso, da un lato è un aspetto positivo, perchè così facendo si invoglia il lettore a proseguire la lettura, non avendo un fiume di informazioni in un solo colpo; d'altra parte, in alcune situazioni, è un po' difficile capire la meccanica degli avvenimenti proprio perchè questo nuovo universo costruito dall'autrice non si conosce profondamente.
Una mia piccola speranza è che nei seguiti il mondo dei Fae, le loro usanze, le varie corti in cui è diviso il territorio siano approfonditi.
Nonostante questo, la storia è molto bella e appassionante; le vicende si susseguono con ritmo incalzante e sostenuto. Solo l'inizio è un po' più lento perchè leggiamo di un'attenta introduzione dei personaggi, soprattutto la famiglia di Feyre, e molto più in generale dei Fae.
Uno degli aspetti caratterizzanti e a mio avviso più belli di questo romanzo è lo stile dell'autrice Sarah J. Maas.
Chi ha letto qualcosa di suo, sa delle descrizioni così magiche ed eleganti che la caratterizzano. Per chi non ha mai avuto fra le mani un suo libro, sappiate che vi state perdendo una autrice che merita molto.
Prima di tutto, le scene d'azione sono ben chiare, non confusionali, ma ciò che la caratterizza sono le descrizioni.
La Maas è descrive un personaggio, un oggetto, un paesaggio partendo da una sensazione o semplicemente da un elemento che lo caratterizza al meglio, come la notte per Rhysand.
Voi direte:"Ma lo sa fare qualunque scrittore del mondo!". Bene, la particolarità dello stile della Maas non è solo questa, ma anche la minuziosa scelta della parole. La conseguenza di questa classificazione genera un'atmosfera sognante e magica che caratterizzano il romanzo, proprio come una favola o un luogo lontano e irraggiungibile. Non a caso la descrizione di Rhysand è una delle più belle di cui io abbia letto.
Leggendo il romanzo sarete catturati dallo stile dell'autrice e rimarrete meravigliati dagli aggettivi o dai sostantivi che utilizza. Inoltre il lessico è abbastanza vario, dai vocaboli più ricercati e aulici a quelli più semplici e di uso comune.
Infine i personaggi sono tutti così magnifici che mi è difficile scegliere un mio preferito: hanno tutti le loro proprie caratteristiche, e di rado ho trovato in altri romanzi fantasy una costruzione del personaggio così complessa e dettagliata.
La corte di rose e spine mi è piaciuto? Assolutamente sì; ve lo consiglio per tutti i punti elencati sopra, ma soprattutto per fare esperienza della scrittura della Maas!
"Quello sconosciuto irradiava grazia sensuale e sicurezza di sé. Sicuramente era un Fae maggiore. I corti capelli neri splendevano come piume corvine, mettendogli in risalto la pelle pallida e gli occhi di un blu talmente profondo da virare al viola persino alla luce dei falò. Brillarono divertiti mentre mi fissava."Alla prossima,
Claudia
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