Salve Divora Libri e benvenuti a un nuovo Review Party! Questa volta vi parlo de La Vita Invisibile di Addie LaRue di V. E. Schwab edito Libri Mondadori, Oscar Mondadori Vault, in uscita oggi 24 novembre!
Ringrazio l'organizzatrice Alessandra di @raggywords e la casa editrice pe aver reso possibile tutto questo!
Titolo: La Vita Invisibile di Addie LaRue
Autore: V. E. Schwab
Casa Editrice: Libri Mondadori, Oscar Mondadori Vault
Prezzo: €24.00 cartaceo; €10.99 ebook
"Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.". E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te? Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l'immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna. Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli. Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima. Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome.
Della Schwab ho letto solamente Magic, un romanzo fantasy che mi piacque abbastanza, e leggendo ora il suo ultimo acclamatissimo romanzo La Vita Invisibile di Addie LaRue, sono rimasta piacevolmente sorpresa. E' stato il primo romanzo dopo un po' di tempo che ho voluto leggere tutto d'un fiato e di cui ho divorato ogni pagina, ma nonostante questo non è un romanzo perfetto.
Adeline LaRue è una ragazza francese che agogna la libertà più di qualunque altra cosa, per questo, in preda allo sconforto e alla disperazione, decide di attuare un patto con gli dei antichi, ma per un suo errore si ritrova a stringerne uno con l'Oscuro, il dio in ascolto dopo il tramonto. Purtroppo il dio è abituato a giocare sporco e, interpretando le parole di Addie a suo modo, la ragazza diventa immortale ma viene inevitabilmente dimenticata da tutti, non potendo nemmeno pronunciare il proprio nome e la sua storia. Inizia così una battaglia tra Addie e l'Oscuro fatta di parole, promesse, una battaglia che si potrebbe definire invisibile, proprio come la vita di Adeline, ma che permea tutto il romanzo. Ma un giorno Adeline incontra Henry, l'unica persona in centinaia di anni che possa ricordarla. L'Oscuro li lascerà in pace, o si intrometterà anche questa volta?
Come ho già detto all'inizio, La Vita Invisibile di Addie LaRue mi ha lasciata sconvolta per il semplice motivo che non mi aspettavo un romanzo del genere: si può definire fantasy, con quell'impronta classica faustiana che si nota sin dall'inizio, ma allo stesso tempo può essere definito come una sorta di biografia. La vicenda infatti si svolge su due diversi piani narrativi: il presente in cui Adeline è a New York e racconta delle sue esperienze in questa città fino ad incontrare Henry, e il passato in cui l'autrice racconta della vita della protagonista alle prese con la sua nuova immortalità e soprattutto con l'Oscuro. A causa di ciò, le pagine centrali del romanzo possono risultare pedanti e ripetitive, proprio perchè vengono narrati avvenimenti utili per capire la protagonista e il suo rapporto con l'Oscuro, ma a tratti possono apparire futili ai fini della vicenda. Personalmente, non le ho trovate noiose, nonostante si perda il filo del discorso, per il semplice fatto che ho empatizzato molto con la protagonista, e inoltre sono un'amante delle storie di questo tipo. Di conseguenza, La Vita Invisibile di Addie LaRue non è un romanzo adatto a tutti, o meglio, è un romanzo che può piacere ma potrebbe risultare noioso e ripetitivo.
Per quanto riguarda i personaggi, quelli principali, nonché gli unici importanti del romanzo sono Addie, la protagonista, Henry e l'Oscuro. Addie è una ragazza indipendente, testarda e intelligente che ama la bellezza del mondo e non vuole far altro che scoprirla, ma soprattutto è umana: non si sente invincibile e potente data la sua immortalità, anzi, al lettore Adeline LaRue appare debole, triste, sconfitta e molte volte persa, ma nonostante questo è decisa ad andare avanti e a non darla vinta all'Oscuro. Henry invece è un ragazzo sensibile e insicuro, la cui personalità lo porta spesso in contrasto con la gente; infine l'Oscuro è il villain della vicenda, quasi il solito dio viziato, impertinente e irascibile che si può incontrare innumerevoli volte nella letteratura. E' un personaggio abbastanza complesso da capire e con cui empatizzare, ma la Schwab è stata capace di donargli un fascino particolare e irriverente. Il romanzo inoltre presenta diversi personaggi secondari, che molte volte entrano in gioco solamente in flashback (delle comparse si potrebbe chiamarli), ma che rendono ancora più chiaro il personaggio di Addie perché caratterizzano il suo passato, nonostante a lei sembri non averne uno.
Naturalmente, importante in qualunque romanzo ma soprattutto in un libro di questo genere è la penna dell'autrice. A mio parere risulta particolarmente diversa da quella di Magic, non solo perchè V. E. Schwab si è servita di un registro più elevato, rendendo questo romanzo più per adulti che per ragazzi, ma essenzialmente perchè una semplice frase è capace di cullare il lettore durante la vicenda. Per questo definirei lo stile dell'autrice non solo preciso e essenziale, ma anche poetico e profondamente descrittivo. Un esempio sono le descrizioni delle città oggetto di visita della protagonista, in cui lettore viene radicalmente proiettato grazie a un paio di frasi. Questo stile infatti non è solo propedeutico alla narrazione, ma è fondamentale anche al lettore e alle emozioni che in lui vengono suscitate: sorpresa, incredulità, gioia e anche tristezza.
Insomma, La Vita Invisibile di Addie LaRue è un romanzo molto particolare ma che io vi consiglio in tutto e per tutto. E' una storia così dolce e piena di speranza di cui c'è veramente bisogno!
"Queste sono le sue conclusioni: può rinunciare al cibo (non deperirà). Può rinunciare al caldo (il freddo non la ucciderà). Ma una vita senza arte, senza meraviglia, senza perle di bellezza la farebbe impazzire. E lei è impazzita. È di storie che ha bisogno. Le storie sono un modo di preservare se stessi. Di essere ricordati. E di dimenticare. Le storie si trasmettono in una miriade di forme: nel carboncino e in una canzone, in quadri, poesie, film. E nei libri. I libri, ha scoperto, sono un mezzo per vivere infinite vite o per trovare la forza di affrontarne una bella lunga."
⭐⭐⭐⭐ .5
A presto,
Claudia
Vi lascio qui la recensione di Magic, nel caso voleste leggerla!
Concordo su tutta la linea! Splendida recensione e grazie per aver partecipato <3
RispondiEliminaGrazie a te per l'opportunità!
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