"The Black Witch. L'erede" di Laurie Forest | Recensione di un fantasy politico

 Buongiorno divora libri! Dopo un mese dove ho letto solamente 200 pagine, ecco a voi la recensione di The Black Witch, l'erede di Laurie Forest edito Fanucci editore, che ringrazio tantissimo per la copia!

The Black Witch, l'erede di Laurie Forest edito Fanucci Editore
Nel primo romanzo di The Black Witch Chronicles, l'autrice presenta principalmente la protagonista e tutti gli altri personaggi. Alcuni eventi determinanti, diversi colpi di scena e passi più dinamici sono presenti nella terza parte del libro, le prime due servono a fare ambientare il lettore e a stabilizzare le vicende.

Elloren Gardner è una Gardneriana, ovvero il popolo che ha il predominio sulle terre e sulla maggior parte degli altri popoli: kelt, fae, elfi, licantropi. Lei è la nipote di Carnissa Gardner, ultima grande strega nera, che ha combattuto per aiutare il suo popolo ad affermare la sua supremazia, diventando una leggenda. I genitori di Elloren sono morti in una battaglia e in seguito, insieme ai suoi due fratelli, è stata affidata allo zio, che li ha cresciuti lontano dalla società Gardneriana, ai confini del loro territorio. Una volta raggiunti i 17 anni, la protagonista è pronta per stringere il vincolo della bacchetta, praticamente il matrimonio gardneriano, ma lo zio decide di mandarla all'università con la promessa di stringere il vincolo una volta finiti gli studi. 

L'università si trova a Verpazia, un territorio neutrale dove tutti i ragazzi di tutti i popoli possono studiare, senza essere eccessivamente soggetti alle politiche conflittuali dei popoli. Quello che resta sono solo i pregiudizi. I popoli tra loro, infatti, non vivono un clima pacifico. Ognuno pensa di essere il più giusto, il più degno, il popolo "eletto". I gardneriani hanno avuto solo la fortuna e la forza di sottomettere gli altri e affermare la loro verità. 

Una volta arrivata all'università, Elloren rimane sconvolta dalla facilità con cui i diversi popoli sono capaci di interagire, ma rimane ferma nelle sue posizioni di Gardneriana. Pian piano però dovrà fare i conti con la realtà ed è qui che comincia la sua crescita. Elloren inizia a mettere in dubbio tutti i pregiudizi con cui è cresciuta, che per lei erano fatti e verità, con l'aiuto dei professori che le prestano libri e facendo esperienza di nuove amicizie. Scoprirà le atrocità che il suo popolo compie nei confronti degli altri, fino a che tutto ciò che credeva le starà stretto.

Quella di Elloren è una crescita e maturazione molto lenta, che richiede un buon numero di pagine del romanzo, ma è tangibile ed è bello vedere come le colonne velenose del razzismo e intolleranza vengono pian piano distrutte dalla conoscenza e l'amicizia, ancor di più perché in prima persona e raccontato dal suo punto di vista.

Come vi ho scritto su Instagram, The Black Witch ha subito dure critiche ancora prima della pubblicazione e accuse di razzismo da parte di persone che non lo avevano nemmeno letto. Ebbene, è tutto il contrario. Di sottofondo c'è una dura critica politica e sociale, emergente soprattutto nelle ultime pagine, che spero diventi più forte nei seguiti della saga.

Come avrete potuto notare, il Worldbuilding è abbastanza complicato: ogni popolo ha le sue credenze, i suoi usi e costumi e le proprie religioni. All'inizio può sembrare molto superficiale, ma l'autrice Laurie Forest rivela tutto al tempo giusto, facendo parlare i personaggi diretti interessati nell'interazioni con la protagonista. Quindi, la spiegazione del worldbuilding viene usata come pretesto per far conoscere alla protagonista le altre culture.

Si potrebbe dire che i personaggi siano la parte pulsante del romanzo. I fratelli di Elloren, le sue nuove amiche e amici, tra licantropi, Icaral e Fae. Ognuno con la propria storia e segreti e tutti estremamente caratterizzati dell'autrice. Alla fine si viene a creare una bellissima famiglia che personalmente ha riscaldato il mio cuore.

Lo stile di Laurie Forest è semplice e allo stesso tempo elaborato, e voi direte: come è possibile? Ci sono descrizioni veramente fantastiche, quasi poetiche, senza cadere però in una estrema complessità che rederebbe il romanzo pesante. Anzi, è molto scorrevole e mi sono ritrovata a girare le pagine come se non ci fosse un domani, senza accorgermene.

Nonostante ciò, la prima parte del romanzo serve da introduzione e vengono poste le basi per gli sviluppi successivi. Subito dopo l'arrivo di Elloren all'università segue una parte più statica in cui gli eventi e i personaggi coinvolti sono essenzialmente sempre gli stessi. Intorno a pagina 300 gli eventi iniziano a susseguirsi uno dopo l'altro dando al romanzo forte dinamicità, fino alle ultime centinaia di pagine in cui è stato difficile staccarsi. Non considero la parte statica un elemento negativo, perché sono consapevole che sia servito per stabilizzare la situazione per tutto ciò che è venuto dopo.

Per riassumere, The Black Witch, l'Erede è un romanzo che pone particolare importanza all'inclusività, alla storia, all'imparare da ciò che è successo, alla ricerca della verità. Spero di aver dato l'idea di ciò che The Black Witch è stato per me. Se vi piace Harry Potter e l'Ordine della Fenice e Hunger Games allora è un romanzo che fa per voi!

"Voglio conoscere la storia di Gardneria." Alzo il mio libro di Storia. "La vera storia di Gardeneria. Non questa". Lui contrae l'angolo della bocca. "Questo è considerato un manuale molto rispettabile..." "E' una storia gardneriana di Gardneria" chiarisco. Annuisce. "Stai, forse, cercando una storia keltica di Gardneria, invece?" chiede, un divertimento beffardo nella voce. "No, sto cercando la storia dei fatti." Stringe le labbra e mi rivolge uno sguardo d'approvazione. "La Storia è una questione spinosa, Maga Gardner. Quello che viene scritto è di solito soggettivo, ed è spesso molto difficile trovare la verità."

⭐⭐⭐⭐

A presto, 

Claudia

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