"Circe" di Madeline Miller | Recensione di un romanzo strabiliante

Buongiorno divora libri! Oggi vi porto la recensione di Circe di Madeline Miller edito Sonzogno, un romanzo che mi ha conquistata dall'inizio alla fine.

Circe di Madeline Miller edito Sonzogno
In questo romanzo retelling, Madeline Miller si concentra sulla figura di Circe, la famosa maga di Eea che Odisseo incontra durante il suo travagliato viaggio verso casa. Tutti noi conosciamo questo personaggio mitologico attraverso l'Odissea e Miller ci ha restituito una donna forte, coraggiosa e determinata.

Sin dall'inizio, nella casa di suo padre, Circe è stata messa ai margini, perchè non era bella come sua madre voleva e arguta come suo padre desiderava. Fin quando non arriva suo fratello, Circe è sola. Imparerà a conviverci in diversi periodi della sua vita, dopo diverse delusioni subite. Madeline Miller ci descrive il suo incontro con Prometeo, con Glauco, con Odisseo e così via.

Una volta arrivata al punto del romanzo in cui Circe viene esiliata sull'isola di Eea, mi sono chiesta: come farà Miller a tenere su le prossime 200 pagine avendo a disposizione solo Circe e solo l'isola come ambientazione? Ebbene, ci è riuscita magistralmente. Madeline Miller dona vita a un personaggio tralasciato dalla storia facendo vedere al lettore tutti i suoi pensieri, tutto il suo essere, il suo carattere. In ogni singolo istante al personaggio di Circe viene aggiunto qualcosa di nuovo, fin quando non si raggiunge il cambiamento pieno di consapevolezza. Effettivamente, il romanzo sviscera Circe in tutti i suoi aspetti, la fa a pezzi e la ricostruisce e tutto ciò è a disposizione del lettore. Ho adorato come tutto fosse concentrato sulla sua figura, come se fosse un'autobiografia. Seguire Circe durante la sua vita vuol dire affrontare insieme a lei i suoi problemi, le sue perplessità, il suo crescere, i suoi conflitti interiori, le sue relazioni. Madeline Miller ha preso un personaggio descritto in funzione della vita di un uomo e ci ha restituito una donna indipendente.

Come avevo già sperimentato con La canzone di Achille, leggere i libri di Miller è come leggere poesia messa in prosa. Il suo stile è poetico e elaborato, mi sono piaciute tantissimo tutte le figure retoriche che usa. Una cosa all'inizio mi ha lasciato perplessa, ovvero l'utilizzo della prima persona. Con il senno di poi, è stata molto efficace. E' stato molto più reale ascoltare Circe dalla sua stessa bocca che da una terza persona.

Penso di avervi detto tutto ciò che c'è di fondamentale, anche se potrei ancora dilungarmi per ore su quanto mi sia piaciuto il personaggio di Circe e su quanto mi sia ritrovata in lei, il suo sentirsi a volte persa e sola, diversa, non accettata, ma nonostante tutto determinata.

Se avete letto La canzone di Achille, vi consiglio assolutamente di leggere Circe!

"Non posso parlare per i miei fratelli e sorelle, ma la risposta è semplice. Per un centinaio di generazioni avevo abitato la terra assopita e apatica, inattiva e comoda. Senza lasciare traccia, senza compiere gesta. Anche quelli che un po' mi avevano amato non si erano dati la pena di restare. Poi appresi che potevo piegare il mondo al mio volere, come si tende un arco per la freccia, Mi sarei sottoposta a quella fatica mille volte pur di conservare un simile potere nelle mani. Pensavo: deve aver provato questo, Zeus, nello scagliare la sua prima saetta."

⭐⭐⭐⭐⭐

XOXO,

Claudia

PS qui trovate le citazioni più belle tratte da La canzone di Achille!

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